Psicologo adolescenza Trento: dott. Michele Facci
L’adolescenza è un periodo di fatica e di cambiamenti, ma quanto è affascinante?
Come psicologo per adolescenti, bambini e giovani adulti, il Dott. Michele Facci sa bene che l’adolescenza è tra i periodi più belli, ma più complessi, della nostra vita. Il corpo e la mente cambiano, si devono fare le prime scelte importanti come la scuola, si instaurano le prime relazioni amorose, ci si inizia a staccare dal nucleo famigliare di origine. Tutto questo può talvolta generare dell’ansia o dell’inquietudine, delle insofferenze più o meno esplicite nell’adolescente. Per questo, è sempre importante dare spazio agli adolescenti, ascoltarli, essere interessati a cosa provano e alle loro emozioni, non solo a ciò che fanno come l’andamento scolastico o gli amici con cui escono. Se stai cercando uno psicologo adolescenza Trento, il Dott. Michele Facci è uno psicoterapeuta che lavora con bambini e ragazzi da molti anni, ha una grande esperienza di incontri formativi e informativi in numerose scuole di tutta Italia. Se pensi di poter aver bisogno di uno psicologo per adolescenti a Trento puoi contattarci.
Scopri anche la consulenza psicologica online!
Il dott. Michele Facci svolge anche consulenza psicologica online via Skype o telefono. Le consulenze psicologiche online possono essere utili per ottenere consigli in particolare su come poter agire in alcune circostanze o problematiche specifiche.
Il primo colloquio è gratuito!
Quale periodo più affascinante della vita se non l’adolescenza? Il corpo cresce e la mente cambia, le emozioni esplodono e le passioni incalzano. La voglia e la paura di diventare adulti danzano in una musica che sembra cantare a voci alterne quanto era bello quando la mamma ci rimboccava le coperte e quanto sarà bello quando la mamma smetterà di farlo. Una confusione in cui l’identità si forgia, cresce nel cercare di definirsi in virtù ma anche a prescindere dal contesto in cui è nata. Un periodo in cui la trasgressione, nonostante gli eccessivi allarmismi dei media, è assolutamente normale: sarebbe più opportuno preoccuparsi di giovani adolescenti spenti o che vivono in routine preimpostate, che non trasgrediscono le regole e le accettano supinamente lasciando spegnere i propri sogni. Sono forse proprio questi gli adolescenti – quelli che vivono sommersi tra corsi di arabo, greco, latino, inglese, cinese, spagnolo, scacchi, calcio, danza classica e lezioni di pianoforte precisamente organizzati da mamma e papà – che rientrano come numeri anonimi in quelle statistiche indicanti la depressione come il vero male del nostro secolo. Dovremmo iniziare a rivalutare l’adolescenza e dipingerla con colori meno cupi e più vivi, forse non dovremmo confondere la più che normale trasgressione con il disagio, l’ordinaria rottura delle regole con il mettere in serio pericolo la propria vita, presente o futura. Forse, dovremmo anche smettere di essere adolescenti e iniziare a entrare nell’età adulta: se è infatti vero che l’età in cui i giovani entrano in adolescenza è sempre più anticipata, è vero anche che dall’adolescenza molti adulti di oggi non vogliono – o non riescono – ad uscire.